giovedì 17 settembre 2009

A caldo

Sono dispiaciuto, molto. Non riesco neppure ad immaginare cosa possano provare le famiglie di quei ragazzi.

Ma non sopporto l'ipocrisia. Quella di chi chiede la ritirata ad ogni attacco, pur non avendo alcuna alternativa da proporre per dare una speranza di pacificazione a un paese dilaniato dai conflitti, da sempre.

E quella di chi si ostina a chiamarla missione di pace, ben sapendo che invece è una guerra e le guerre hanno un costo di vite umane, sia tra i militari che tra i civili.

10 commenti:

gians ha detto...

La democrazia non la si esporta con i mezzi attualmente in campo, ci vogliono anni di paziente lavoro e istruzione.

NicPic ha detto...

Caro Gians, ed è proprio quello che si sta cercando di fare laggiù: ricostruire un tessuto sociale distrutto da decenni di guerre. Un'intera generazione di persone è letteralmente scomparsa, restano solo vecchi analfabeti e bambini.
La presenza internazionale dovrebbe servire proprio a garantire anni relativa tranquillità per garantire maggiori opportunità di istruzione alla futura classe dirigente del paese. La cosa che la democrazia non si esporta (con le bombe, se vuoi essere preciso), scusami, è solo una parola d'ordine di comodo.

Tess ha detto...

io sono per l'allargamento del governo Karzai anche alle forze che attualmente gli fanno opposizione

gians ha detto...

Caro Nic, credo sia il metodo in uso, non adeguato al fine. come si può pensare di esportare un metodo di democrazia di tipo socialista, quando ancora in quei posti si debbono fare i conti tra comunità tribali per la stragrande maggioranza in lotta tra loro per detenere l'unica risorsa economica al momento disponibile e cioè il traffico di droghe? ma dove vogliamo andare di questo passo?

barbara ha detto...

La cosa che la democrazia non si esporta (con le bombe, se vuoi essere preciso), scusami, è solo una parola d'ordine di comodo.
Ed è soprattutto una balla colossale: in Germania la democrazia è arrivata dopo immani bombardamenti a tappeto, in Giappone dopo l'atomica, in Italia dopo che metà delle nostre città sono state ridotte in macerie. E NON sarebbe arrivata senza tutte quelle bombe. Questi sono i fatti. GLI UNICI fatti: il resto sono chiacchiere da bar Sport.

NicPic ha detto...

Ciao Barbara, benritrovata ;)

NicPic ha detto...

Tess: ho chiamato Karzai per riferire della tua posizione. Dice di salutare Massimo D'Alema.

emma ha detto...

carissimo Nic... a caldo si comprende... io non faccio demagogia e detesto quelli che la fanno.
fuori subito, viva la pace.
certo, vero.
innanzi tutto iniziamo a dire che chi fa il militare puo` morire, pertanto non e` eroe.
e quelli che puliscono le cisterne e muoiono dimenticati?
la guerra serve agli stati, serve e non possono esimersi dal farla.
continuero` a supportare soluzioni non belliche, ma sai, meglio di me, che quando si entra in un posto con le bombe e i soldati, uscire e` sempre difficile.
specie se il petrolio e` coinvolto.
e le paure ancestrali di poveri americani cagasotto.

NicPic ha detto...

Emma, io credo che siano eroi, per un motivo semplice: perché credo che siano laggiù per proteggere anche me dai pericoli di aggressioni terroristiche pianificate, organizzate e lanciate da quel territorio.

Ergo, secondo le tue parole, mi unisco agli americani cagasotto e rivendico la legittimità della nostra presenza in Afhanistan, non già per esportare democrazia, ma per la nostra sicurezza.

Al "distinguo" molto in voga in questo periodo che contrappone le morti bianche ai caduti in guerra rispondo che è un'argomentazione pretestuosa e finalizzata unicamente a togliere dignità alle morti dei militari.

I morti sono morti, ma un conto è cadere da un'impalcatura per negligenza o responsabilità del datore di lavoro, un conto è saltare in aria su una bomba messà lì apposta per uccidere.

Le due cose non sono da contrapporre, semplicemente sono cose diverse.

I morti nei cantieri e nelle cisterne non sono affatto dimenticati. Se ne parla. Gli operai della Tyssen Krupp non sono stati dimenticati, ne hanno fatto un film e per mesi la TV non ha parlato d'altro. Il problema delle morti bianche, semmai, è che se ne parla e basta.

emma ha detto...

hai ragione, il discorso e` piu` complesso e l'analisi andrebbe fatta sulle ragioni vere dei conflitti e non su quelle che ci passano, che ci dispensano.
confronto pretestuoso, forse, non si dovrebbero fare questi paralleli, mi sento di condividere.
solo che di eroi non parlo.
non me la sento.