mercoledì 19 settembre 2007

XX Settembre: tanto per non scordare

Nel 1870, alcune settimane dopo la caduta di Napoleone III (battaglia di Sedan), l'esercito italiano guidato da Raffaele Cadorna entrò in Roma con i suoi bersaglieri attraverso la celebre Breccia di Porta Pia e si procedette all'annessione del millenario Stato della Chiesa al Regno d'Italia. Nel 1871 venne poi approvata la Legge delle Guarentigie, la quale - come dice il suo nome - fissava precise garanzie per il Papa e per la Santa Sede.

Il Papa, all'epoca Pio IX, secondo la suddetta legge, diventava suddito dello Stato Italiano, ma avrebbe continuato a godere di una serie di privilegi rispetto agli altri cittadini. Il Papa non volle mai tuttavia accettare una legge unilaterale (fu compilata infatti su iniziativa del solo Stato Italiano) e, a suo parere, eversiva. Per questo motivo, utilizzò un'espressione ricavata dagli atti degli apostoli, la celebre "non possumus" (non possiamo).

Dal 1871, sia Pio IX sia i suoi successori non uscirono dai Palazzi Vaticani, inscenando una protesta - detta appunto la Quaestio romana - che perdurò quasi 60 anni, fino ai Patti Lateranensi del 1929, precursori dei successivi concordati.

Pio IX nel 1874 e Leone XIII ingiunsero inoltre agli italiani cattolici di non recarsi alle urne e poi con il famoso "non expedit" cercarono di impedire ai cattolici italiani (per più di trent'anni) di partecipare attivamente alla vita politica del Paese.

Le recenti prese di posizione della Chiesa Cattolica e le forme di pressione esercitate sui politici e sugli elettori cattolici su temi quali aborto, eutanasia, accanimento terapeutico dimostrano che gli ultimi 130 anni non hanno cambiato di una virgola l'atteggiamento della Chiesa.

Ecco perchè è importante ricordare questa data.

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