Decidere va dillà?
Recenti indiscrezioni di stampa e alcuni blogs informati danno per certo il "passaggio" di Daniele Capezzone e del suo neonato Decidere.net dal centro sinistra dei "buoni a niente" al centro destra dei "capaci di tutto" (i virgolettati sono di Marco Pannella). Sospendiamo il giudizio in attesa di sapere a che "prezzo" è avvenuto il trasferimento, ma temiamo che faccia la fine dei salmoni di Della Vedova: un seggio, magari un incarico, ma nessuna garanzia sui programmi.
Il problema che mi assilla è che dai primi anni novanta - periodo in cui davvero l’italia poteva affrancarsi dall’immobilismo ideologista in cui la guerra fredda prima e gli anni 70-80 poi l’avevano relegata - quello che poteva succedere in chiave di innovazione ed ammodernamento del paese non è mai successo (più per colpa di Berlusconi che del centrosinistra, direi).
E così ci ritroviamo a distanza di quindici anni a parlare di riforme istituzionali e di sistemi elettorali. Ciò che mi preoccupa di più - è che non sembra indignare e preoccupare più che 4 gatti in Italia - è che mentre qui discutiamo buttando nel cesso decenni di opportunità di progresso economico e sociale, uno come Sarkozy è in grado di fare in un mese (nel bene e nel male, poco importa) quello che noi qui non riusciremmo a fare neppure in dieci anni, né da destra né da sinistra.
Nel frattempo, diqquà, Veltroni, forse, non si schiera a favore del sistema tedesco né di nessun altro modello, ma dichiara di voler “ricercare il punto di convergenza più ampio sia tra noi ma anche tra tutte le forze politiche”.
Di questo passo, forse, tra una cinquantina d’anni avremo una legge elettorale che ci garantisce un minimo di governabilità e potremo provare a superare il prodotto interno lordo delle isole Tonga.Il problema che mi assilla è che dai primi anni novanta - periodo in cui davvero l’italia poteva affrancarsi dall’immobilismo ideologista in cui la guerra fredda prima e gli anni 70-80 poi l’avevano relegata - quello che poteva succedere in chiave di innovazione ed ammodernamento del paese non è mai successo (più per colpa di Berlusconi che del centrosinistra, direi).
E così ci ritroviamo a distanza di quindici anni a parlare di riforme istituzionali e di sistemi elettorali. Ciò che mi preoccupa di più - è che non sembra indignare e preoccupare più che 4 gatti in Italia - è che mentre qui discutiamo buttando nel cesso decenni di opportunità di progresso economico e sociale, uno come Sarkozy è in grado di fare in un mese (nel bene e nel male, poco importa) quello che noi qui non riusciremmo a fare neppure in dieci anni, né da destra né da sinistra.
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