Alitalia: tutto è bene ciò che finisce in vacca
Ci siamo, dovremmo esserci: avremo una compagnia di bandiera. Il sistema partitocratico si è mobilitato come solo nelle grandi occasioni sa fare per mandare a puttane ogni nostro residuo straccio di credibilità, favorendo in ogni modo la soluzione peggiore per la maggioranza degli italiani.
Negli USA il presidente dialoga con gli sfidanti alle prossime elezioni e li invita a collaborare per superare la più grande crisi finanziaria che gli Stati Uniti abbiano affrontato dal 1929 in poi. E il popolo americano serra i ranghi e si prepara ad affrontare la bufera come una cosa sola.
Qui da noi è successo lo stesso, ma per un obiettivo un tantino diverso: salvare il culo al maggior numero possibile di dipendenti-elettori Alitalia, addossando alla collettività qualcosa come 3 miliardi di Euro e promettendo alla CAI che per un numero congruo di anni (circa tre), sarà posta al riparo da ogni attacco da parte di quella che per il capitalismo italiano è la vera bestia nera: la concorrenza. E chi pagherà? Ancora una volta noi, con i prezzi più elevati ed il servizio più scadente d'europa.
Avessimo venduto ad Air France (sia detto per inciso, la più grande compagnia aerea al mondo, micacazzi), questa si sarebbe fatta carico dei debiti di Alitalia e gli imprenditori Italiani avrebbero avuto una speranza in più di poter contare su un servizio di trasporto decente verso le zone del mondo economicamente strategiche.
Nel frattempo, l'Italia è scivolata al quinto posto nella classifica del turismo mondiale, dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina, che invece possono contare su collegamenti efficienti, puntuali e - sopratutto DIRETTI.
Vabbè fa niente, no? Abbiamo la compagnia di bandiera, vuoi mettere la soddisfazione?
Negli USA il presidente dialoga con gli sfidanti alle prossime elezioni e li invita a collaborare per superare la più grande crisi finanziaria che gli Stati Uniti abbiano affrontato dal 1929 in poi. E il popolo americano serra i ranghi e si prepara ad affrontare la bufera come una cosa sola.
Qui da noi è successo lo stesso, ma per un obiettivo un tantino diverso: salvare il culo al maggior numero possibile di dipendenti-elettori Alitalia, addossando alla collettività qualcosa come 3 miliardi di Euro e promettendo alla CAI che per un numero congruo di anni (circa tre), sarà posta al riparo da ogni attacco da parte di quella che per il capitalismo italiano è la vera bestia nera: la concorrenza. E chi pagherà? Ancora una volta noi, con i prezzi più elevati ed il servizio più scadente d'europa.
Avessimo venduto ad Air France (sia detto per inciso, la più grande compagnia aerea al mondo, micacazzi), questa si sarebbe fatta carico dei debiti di Alitalia e gli imprenditori Italiani avrebbero avuto una speranza in più di poter contare su un servizio di trasporto decente verso le zone del mondo economicamente strategiche.
Nel frattempo, l'Italia è scivolata al quinto posto nella classifica del turismo mondiale, dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina, che invece possono contare su collegamenti efficienti, puntuali e - sopratutto DIRETTI.
Vabbè fa niente, no? Abbiamo la compagnia di bandiera, vuoi mettere la soddisfazione?
7 commenti:
Per completare l'opera vedrai che i criteri per la scelta del partner saranno nitidi: a. tagliare fuori AirFrance (saranno amici di Prodi che gli voleva vendere Alitalia) b. accontentare la Lega cercando di tutelare Malpensa. Out of the box? Lufthansa...
off topics: so che i lrugby è un'altra storia, ma guarda questo: http://tv.repubblica.it/copertina/football-americano-super-passaggio/24515?video
per cinque anni la cai non può vendere, ma poi venderà e come ha detto schlesinger ieri potrà uscire prima adducendo come motivazione il fatto che deve restituire il prestito ponte...
ma i prestiti di questi tempi sai sono robe diverse...
Rob: anche Colaninno è considerato amico del centro-sinistra, ma questo non ha impedito al governo di fare affari con lui. Temo che nella vicenda la logica sia stata molto più bipartisan di quanto le liti di facciata non vogliano far sembrare. Anche Prodi e i DS non hanno voluto spingere su Air France e sono andati incontro alle richieste di Berlusconi sul prestito ponte. La verità è che in campagna elettorale hanno lasciato fare Berlusconi, per poi criticarlo adesso, quando non c'erano più alternative tra CAI e il fallimento.
Adesso poi privilegiare i tedeschi invece dei francesi risponde alla logica idiota che vede la Francia nostra concorrente nel settore del turismo, da cui il tema dell'italianità. Sono così stupidi da pensare che Air France sia arrivata ad essere ciò che è non grazie ad una politica industriale sensata, che la vede offrire voli li dove c'è una domanda, quindi anche da e verso l'Italia, ma bensì in base alla stessa logica politica che ha affossato alitalia.
PS: il passaggio è spettacolare, ma ne football americano, per due secondi come quelli a volte devi aspettare ore mangiando patatine. No, il rugby è un'altra cosa.
tu kattifo, prozzima folta niente orzetti ta masikare!
ferrista: mooolto meglio la polenta con le costine di maiale
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