Dai nemici mi guardo io
Il mio amico Francesco, di tanto in tanto, risponde ai miei status su Facebook e imbastisce con me delle simpatiche tenzoni su questioni che riguardano i radicali. A volte mi ci presto, a volte no. La differenza tra me e lui sta nel fatto che io non mi ci diverto affatto e se lo seguo in questi patetici duelli verbali è perché gli voglio bene. Ma non è di questo che voglio parlare.
Ovviamente, quando Francesco riesce a trascinarmi in questi confronti, si parte quasi sempre da posizioni diverse: io che difendo i radicali, lui che li critica, perdonate la semplificazione.
Dico quasi sempre, perché a volte è capitato, come sul tema della recente fiducia al governo, che io non fossi affatto d'accordo con la strategia del "dico non dico" portata avanti da Marco Pannella.
Da mesi invece, ma posso sbagliarmi, non mi risulta sia mai capitato il contrario, e cioè che il mio amico Francesco facesse un post a favore o a sostegno o in condivisione con una idea, iniziativa, battaglia portata avanti dai radicali. Il che, devo dire, per come l'ho conosciuto e credo di conoscerlo, comincia a suonarmi davvero strano.
Pare siano state pubblicate le motivazioni della sentenza con cui il Tar della Lombardia ha rigettato il ricorso dei radicali sulla questione delle firme a sostegno della candidatura di Roberto Formigoni alle ultime elezioni regionali. Ce n'è di che dire con piena obiettività e senza tema di essere in preda agli influssi di una pillola blu, che viviamo in un regime, e forse, se non i prossimi gradi di giudizio Italiani, almeno una corte Europea riconoscerà alla fine che i diritti degli elettori e le leggi italiane sono state violate.
Ma per quello che ho avuto modo di vedere, se questo dovesse accadere, dubito che neppure allora se ne troverà traccia alcuna nei post di Francesco.
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