Il problema non è il Papa

"E' stato ripugnante vedere nel telegiornale tossici e terroristi alla Sapienza per festeggiare la rinuncia del Papa" dice maurizio Gasparri (An). "E' gente da mandare in galera insieme ai professori che li hanno guidati. I loro nomi vanno divulgati affinchè l'Italia sappia chi è nemico della libertà e promotore dell'odio e del terrore".
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, condanna le manifestazioni di intolleranza che hanno indotto Papa Benedetto XVI a rinunciare alla sua programmata partecipazione all'apertura dell'Anno Accademico dell'Università La Sapienza. "Il clima di tensione - ha detto il vicepremier - è stato creato da atteggiamenti e prese di posizione estremistiche che non rappresentano affatto la grande maggioranza degli italiani e non fanno onore alla coscienza civile e democratica del paese che trova le sue espressioni più qualificanti proprio nel rispetto delle opinioni e nell'assoluta garanzia della libera manifestazione del pensiero".
Il Senato accademico della Sapienza ha sospeso i lavori della riunione ordinaria in corso quando è arrivata la notizia dal Vaticano. Ecco la nota: "Il Senato accademico esprime grande rammarico per la perdita di una occasione di dialogo e riflessione culturale e civile che la comunità accademica aveva voluto percorrere secondo una tradizione consolidata di ascolto e rispetto. Le manifestazioni di intolleranza, limitate per altro ad una esigua minoranza, sono contrarie allo spirito di libertà e di ricerca - conclude la nota - che costituiscono la ragion d'essere dell'Università".
"E' inammissibile che il Papa non possa parlare all'università, che è la sede del dialogo e dell'apertura. Le circostanze che hanno portato a questo mi hanno molto rattristato" insiste il premier Prodi ai microfoni del Tg1
Il leader di An si è detto "profondamente colpito, amareggiato e indignato per una vicenda che colpisce profondamente le coscienze di tutti gli italiani, laici o cattolici che siano". E ha denunciato un "clima anticlericale"
"Non c'erano ragioni di sicurezza" che sconsigliassero la visita del papa alla Sapienza, "la sicurezza era garantita". Lo ha detto ai microfoni del Giornale radio il presidente del Consiglio, Romano Prodi, augurandosi che la visita del papa alla Sapienza "possa essere compiuta presto"
Prodi: "Rinnovo al Papa l'invito perchè possa mantenere il programma originario"
Silvio Berlusconi ha detto: "La rinuncia a cui è stato costretto il Papa in nome di una presunta laicita' della conoscenza è il segno dell'intolleranza e di un certo fanatismo che nulla hanno di autenticamente laico"
"Amareggiato. Un giorno buio e triste per le tradizioni di libertà della nostra Università, la civiltà e le radici culturali del nostro Paese, quelle umanistiche prima ancora di quelle cristiane". Lo afferma il ministro della Difesa, Arturo Parisi
Berlusconi: "E' una ferita che umilia l'università e l'Italia"
Maurizio Gasparri, dell'Ufficio politico di An, Ignazio La Russa, presidente dei deputati di An, e Andrea Ronchi, portavoce del partito, in una nota congiunta, rivolgono "un appello a tutti gli italiani, perchè domenica si rechino all'Angelus in Piazza San Pietro in massa"
Il sindaco di Roma e leader del Pd Walter Veltroni, ha detto: "E' una sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che è il confronto delle idee ed il rispetto delle istituzioni"
"E' grave e sbagliato" quanto successo all'università La Sapienza che ha portato il Papa a rinunciare a venire. Lo dice il ministro dell'università Fabio Mussi
Prodi: "Condanno chi ha provocato tensioni inaccettabili. Esprimo Provo profondo rammarico per la decisione del Pontefice"
"Apprendo della decisione della Santa Sede e la rispetto, anche se con rammarico". Lo ha dichiarato in una nota il rettore de La Sapienza Renato Guarini
Il ministro della Ricerca scientifica Fabio Mussi, invitato tra gli altri all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza, ha detto: "Sono sinceramente rammaricato. E' uno sbaglio aver creato le condizioni per cui il Papa abbia dovuto rinunciare alla sua visita all'Università La Sapienza. L'Università deve essere un luogo che accoglie e non respinge"

"Tappare la bocca, a chiunque, non è mai una vittoria per nessuno. Lo ha detto il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
Lorenzo Cesa, segretario UDC, ha detto: "L'aver costretto il Santo Padre ad annullare la sua visita rappresenta la vittoria dell'intolleranza violenta". Enrico La Loggia, vicepresidente del Gruppo di Forza Italia alla Camera, ha aggiunto: "Provo vergogna per l'università italiana"

Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini commenta la notizia dell'annullamento della visita di Benedetto XVI alla Sapienza: "Complimenti ai 67 firmatari del documento contro la visita del Papa all'Ateneo di Roma, che con la loro intolleranza hanno dimostrato lo stato di desolazione dell'Università italiana e la debolezza culturale dei reduci del '68. Se questi sono i maestri dei nostri figli, c'è da aver paura per il nostro futuro".
10 commenti:
esteri? eccerto l'università è uno stato a parte... lo avevo già capito io!!!
quello che io spero è che il papa faccia ammenda...essere rifiutato da una così larga fetta di popolazione, che va dai 18 anni ai 70....significa che oltre ai suoi monologhi non c'è altro!!!!
Fuor di dubbio che non avegli permesso neanche di parlare è stata una stronzata enorme! Diverso sarebbe stato se l'avessero accolto e fischiato e cacciato..
Marzia: resto dell'idea che il nostro problema non sia il papa e le sue aberranti posizioni. Il problema è il fatto che il 90% della classe politica italiana non percepisce quello della laicità e della separazione netta tra stato e chiesa come una priorità assoluta ed attuale. Il problema è che ci sono rettori che hanno il fegato di invitare all'inaugurazione dell'anno accademico uno che con la scienza non c'entra nulla. Ma il vero grande problema sono gli italiani, che non riescono a prendere una posizione neppure quando le fiamme della santa inquisizione iniziano a lambirgli le piante dei piedi (vedi legge 40 ed i rigurgiti revisionisti sulla 194). In questi giorni forse qualcuno ha percepito il calore delle pire, ma molti, troppi, dimostrano di non sentirlo affatto.
ci consoliamo con poco, nic!
Gli hanno fatto una propaganda elettorale niente male!
emma: se mi conoscessi meglio, sapresti che c'era dell'ironia in quel commento.
Alce: magari si facesse eleggere, avrebbe finalmente uno straccio di titolo per dettare l'agenda politica del paese.
e tu di rimando sapresti che anche nel mio commento ;-)
Touché :)
...e si chiamano speranze
nic, bisognava indire un concorso.
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1ps: chi vive sperando...
Tess: eh...c'è l'imbarazzo della scelta
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